Reset

Sono un pò masochista, alle volte, quando decido di scrivere qui.
Ho promesso a me stesso di condividere su questo blog i momenti felici, quelli così e così e quelli non molto felici.
Così è stato e così continuerà ad essere.
Quindi non spaventatevi, sono le regole della casa.

Una settimana fa dei personaggi poco raccomandabili ( in gergo Ladri) sono entrati nel mio appartamento sfondando la porta, e portandosi dietro molto caos, e oggetti vari di valore e non.
Tra questi c’era il mio amato MacBook, con tutta la mia vita dentro: foto, diari, tutti i documenti privati e tutta la mia vita professionale, 12 anni.
Dal primo biscotto all’ultimo dessert dell’enoteca.

Questo post non è centrato sulla compassione che questa povera persona sta cercando di far venir fuori a voi che leggete, ma semplicemente analizzare il corso degli eventi, seppur casuali, che possono capitare a chiunque.

Avete mai visto “Sliding Doors” ?
Quel film vuol essere un’ironica e paradossale riflessione sull’importanza del caso nella nostra vita: basta un banale imprevisto e il corso dell’esistenza può subire una virata decisiva. Accade a volte che grandi o piccole disgrazie si rivelino alla lunga circostanze provvidenziali e viceversa.

Ve lo consiglio.

In questo momento ho spinto il bottone reset, o se meglio volete, lo definirei uno “Start Fresh”, e mi viene da considerare e sottolineare che la manualità e la passione che ci rende artigiani prima che pasticceri non ce la ruberà mai nessuno, rimarrà sempre con noi.

La mia mente in questo momento è un groviglio di cavi e fili che intrecciano la memoria, un pò come quelli che connettono strumenti musicali ad amplificatori e a sua volta a mixer e casse audio, un pò come quelli che mi piaceva mescolare quando in una band ci suonavo e cantavo anch’io.

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Questa foto, che mi sono ritrovato tra le mani qualche giorno fa rimettendo tutta la casa in ordine, riassume perfettamente il mio momento: i fili sono aggrovigliati tra loro ma portano tutti alla stessa fonte, l’uscita del suono.
Interpretatela come volete, per quanto mi riguarda la testa è già al menù di primavera.

Post scritto ascoltando : Keith Jarret- The melody at night, with you

4 commenti

  1. Gerry Delle ha detto:

    Come ti capisco ho perso anche io 10anni di vita con un pc e ancira oggi ci penso e mi manca quel tanto perso

  2. Danieleferrari ha detto:

    La compassione e’ merce per perdenti….. Tu sei un vincente!non ti guardar di loro…. The show must go on,Chef!
    A presto!
    Danieleferrari,micro chef

  3. Angie ha detto:

    Ciao Luca, è una specie di lutto da elaborare, posso immaginarlo perché di recente mi è capitato qualcosa di simile. Ma hai già doppiato il capo, nel momento in cui dici a ragione,che ciò Che hai costruito e di cui le tue fibre sono ben impregnate, nessuno potrà mai portartelo via 🙂
    à bientôt!

    1. Luca Lacalamita ha detto:

      Grazie ragazzi, mi sembrava giusto condividere anche queste situazioni con voi.
      Sempre avanti ispirati.

      Buon tutto a tutti! 🙂

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